Cari amici e clienti,

Qualche mese fa sembrava che la Brexit sarebbe diventata l’argomento più trattato dai libri di storia che la prossima generazione “europea” si sarebbe trovata a studiare.

Oggi stiamo invece attraversando un momento storico ancora più importante, in quanto ci vede combattere un nemico invisibile che ci priva della nostra libertà personale e di movimento – un valore finora acquisito e scontato come l’aria che respiravamo.

Ogni giorno mi arrivano almeno 4 articoli di approfondimento sul Coronavirus, tutti corredati di stime sul futuro. Scusate se non li condivido ma personalmente non credo molto sulle stime e se le potessi formulare in modo puntuale credo sarei già in pensione…

Condivido però un grafico che, a mio avviso, è interessante in quanto è un buon esempio di come i dati di breve termine influenzano la nostra percezione del passato e del futuro. Per correttezza, riporto anche il link al report in cui ho trovato questo grafico, pubblicato da Fideuram.

Il grafico sintetizza cosa è successo in Cina, a Hubei (capoluogo Wuhan), epicentro e primo caso di diffusione del Coronavirus, nei giorni successivi alle 100 unità di contagiati – linea tratteggiata.

Questo è il passato ma rappresenta una statistica che possiamo analizzare e, poiché non ne abbiamo altre, tendiamo a proiettarla nel futuro assumendo che lo stesso percorso si applichi anche alle altre casistiche, come quella italiana. È probabile che la previsione di avere il picco di contagi in Italia verso la fine di questa settimana sia in qualche modo ispirata al grafico di cui sopra (la linea gialla sembra imitare quella tratteggiata). Ciò ovviamente assume che gli interventi di prevenzione italiani abbiano modalità e tempistiche molto vicine a quelle cinesi.

Nel momento in cui si verificherà uno scostamento rispetto alle aspettative ci sentiremo più o meno felici. In particolare, se la linea gialla diventerà piatta prima di quella tratteggiata entrerà in gioco l’orgoglio e viceversa nel caso opposto. In ogni caso si tratterà di cambiamenti continui e pressoché giornalieri, molto vividi ora e molto meno fra qualche mese, quando ci ripenseremo.

Nei mercati finanziari il funzionamento è analogo, con la differenza che si tende a confrontare quello che succede oggi con le aspettative che si hanno del futuro. Il prezzo di un’azione oggi rappresenta infatti il valore attuale di tutti i flussi di cassa futuri, tendenzialmente all’infinito ma in pratica le proiezioni dei prossimi 20 anni rappresentano circa il 90% del valore di un’azione oggi (ciò può essere determinato in modo matematico). In momenti di elevata volatilità come quelli che stiamo attraversando oggi, il prezzo di un’azione ci sta dicendo che il trascorrere di un giorno sta modificando in modo significativo il valore di un’azienda nel corso dei prossimi 20 anni, in positivo e in negativo. Lascio a voi valutare se questo possa essere o meno plausibile. Personalmente, per questo motivo tendo a credere poco alle stime di mercato di breve, incorporate nel prezzo delle azioni…

Concludo quindi ribadendo un concetto noiosissimo che si trova nei principali libri di testo di economia e ben sintetizzato in un modo di dire inglese: i mercati finanziari nel breve termine sono una slot machine mentre nel lungo termine si trasformano in una macchina che rispetta i voti ricevuti.

Mi permetto anche di riportare una delle stime su cui credo veramente, disegnata da mio figlio di 9 anni.