Intro

Investire in modo “corretto” significa evitare gli errori più comuni che spesso affliggono i risparmiatori. In un recente articolo pubblicato dal CFA Institute, un istituto di ricerca riconosciuto globalmente per la qualità delle pubblicazioni e per l’impatto che queste hanno sul mondo degli investimenti, sono elencati 20 fra gli errori comuni su cui spesso si incappa, inficiando la qualità dei propri investimenti.

L’articolo, redatto da Robert Stammers (Direttore della redazione Investor Engagement per il CFA Institute), è disponibile – in inglese – tramite questo link.

Di seguito si riporta una traduzione / semplificazione del contributo di Robert Stammers, con qualche piccola integrazione personale, fra parentesi quadre. Come si vedrà, uno degli elementi cruciali che regolarmente si ripete e porta a vanificare tutto è l’attenzione a fenomeni recenti e a trend spesso inflazionati, i quali sfalsano la propria percezione del rischio e le aspettative di rendimento.

PS: se qualcuno ha poco tempo è sufficiente leggere i titoli in grassetto…


Come evitare i tipici 20 errori di investimento

Per imparare a investire è bene guardare ai migliori ma è anche utile trarre lezioni dai peggiori. Di seguito si elencano i più rilevanti 20 errori di investimento che spesso i risparmiatori commettono quando investono [].

1) Pretendere troppo rendimento o usare le aspettative di qualcun altro [es. l’amico che compra oro e cacao]

Investire a lungo termine significa creare un portafoglio ben diversificato con un appropriato livello di rischio/rendimento. Purtroppo, nessuno può stimare alla perfezione o controllare quello che sarà l’effettivo rendimento futuro del mercato ma è possibile quantificare un intervallo ragionevole in base alla composizione della tua ricchezza attuale, ai tuoi obiettivi e ai tuoi vincoli di investimento. Non è possible definire un livello appropriato di rendimento senza prima conoscere il cliente.

2) Assenza di un chiaro obiettivo di investimento

Si dice che “se non sai dove stai andando allora molto probabilmente arriverai da qualche altra parte”. Ciò vale anche per gli investimenti e, fortunatamente, è possibile formulare un portafoglio e un piano di investimento ad hoc per le tue esigenze future. Per fare ciò bisogna però avere un orizzonte di investimento congruo, senza farsi influenzare dai recenti trend di mercato e dal prurito di vedersi massimizzare i rendimenti nel breve termine.

3) Poca diversificazione

Un’adeguata diversificazione è imprescindibile se si vuole creare un portafoglio in grado di rispettare il profilo di rendimento/rischio richiesto in diverse circostanze di mercato. Spesso il risparmiatore/investitore crede di poter massimizzare i rendimenti concentrando tutto il suo portafoglio su un singolo settore o una singola azione/obbligazione. Quando il mercato si muove contro un portafoglio così concentrato gli effetti possono essere disastrosi! Ovviamente vale anche l’inverso: troppa diversificazione riduce l’efficienza del portafoglio e si deve quindi trovare un giusto equilibrio.

4) Attenzione ai rendimenti errati

Ci sono due tipi di orizzonti da tener presenti: il breve termine e tutto il resto. Se sei un investore con un orizzonte medio-lungo [sia questo di 5, 10, o 15+ anni] allora fare speculazione su scadenze brevi probabilmente porterà alla tua rovina. I fattori che guidano i rendimenti su scadenze lunghe si possono almeno quantificare: se non li stai considerando a scapito di fenomeni recenti allora c’è qualcosa che non va…

5) Compra alto e vendi basso

Un principio di investimento fondamentale è quello di comprare basso e vendere alto, quindi perchè spesso si verifica l’opposto?

Purtroppo anche qui il motivo è l’attenzione a fenomeni recenti che cannibalizzano tutto: comprare in base all’avidità o vendere per paura porta inevitabilmente a esporsi a temi recenti, ora di pubblico dominio, sui quali è molto difficile ottenere un vantaggio competitivo.

6) Troppe operazioni di compravendita e troppo spesso

La pazienza è una virtù e quando si investe serve tempo per riuscire a portare a compimento un’allocazione e una strategia di investimento solida e ben formulata. Modificare continuamente il portafoglio in modo “tattico” porta non solo a costi di transazione più elevati ma anche a capitalizzare su temi di investimento che non erano stati anticipati e che sono spesso meno remunerativi. Prima di cambiare un portafoglio vale la pena di chiedersi cosa sia successo, apprezzando la composizione dello stesso.

7) Elevate commissioni

Prima di aprire una posizione in uno strumento finanziario è bene essere informati sui costi ad esso connessi, in modo da evitare sorprese a scapito del proprio rendimento. I costi dei fondi e della consulenza devono essere “sensati” e in grado di aggiungere valore nel tempo.

8) Attenzione eccessiva alle tasse

Intraprendere una decisione di investimento solo in base al beneficio fiscale che ne può derivare o in base alle mere aliquote conduce spesso a un errore di valutazione. Il merito di un’operazione di investimento deve necessariamente precederne la valutazione ai fini fiscali.

9) Revisione del portafoglio

Un effetto della diversificazione è che, nel tempo, porterà alcuni investimenti a rendere di più di altri. E’ quindi importante monitorare il proprio portafoglio, almeno una volta all’anno, in modo da essere sicuri che questo non abbia deviato eccessivamente dall’allocazione iniziale che si era concordata. Il ribilanciamento può essere un’occasione per ricomprare attività che ora rappresentano maggior valore rispetto alle altre.

10) Rischio come misura di opportunità, nei limiti della propria zona di comfort

Investire significa sopportare un certo livello di rischio affinché questo venga remunerato. Troppo rischio può portare a oscillazioni del portafoglio che escono dalla propria zona di comfort; troppo poco rischio può portare a rendimenti poco soddisfacenti. È quindi importante conoscere la propria emotività e cercare di riconciliarla con gli obiettivi di rendimento che si vogliono conseguire.

11) Quanto ha reso il tuo portafoglio fin’ora?

Sembra assurdo ma molti investitori non hanno idea di quanto stiano rendendo i propri investimenti, in aggregato, nel tempo. Senza questa informazione risulta impossibile monitorare un portafoglio nel tempo per valutarne i risultati!

12) Reazioni alle notizie continue del telegiornale

E’ pieno di telegiornali che, 24 ore al giorno, segnalano possibili temi sui quali guadagnare (o perdere). In realtà, oltre a essere impossibile tenersi al passo con tutte queste notizie, si tratta per la maggior parte del c.d. noise, cioè informazioni poco rilevanti e spesso già incorporate nei prezzi degli strumenti finanziari.

13) Cercare rendimenti alti

Uno strumento che offre un rendimento alto è spesso considerato sexy. [Si pensi ad un’obbligazione che offre un tasso di interesse/rendimento a scadenza elevati, in un contesto di bassi tassi di interesse: il motivo principale è un alto rischio di fallimento]

Uno strumento che ha appena reso molto è altrettanto sexy ma, purtroppo, il rendimento passato non offre indicazioni e garanzie per il futuro…

14) Cercare di essere un mago della finanza

Il c.d. market-timing, ovvero la possibilità di conseguire costantemente dei rendimenti positivi e significativi nel breve termine è possibile ma molto, molto, molto difficile [nei fatti è praticamente impossibile].

Tentare di entrare e uscire dai mercati al “momento giusto” può essere molto costoso. Per esempio, perdere i migliori 10 giorni dell’indice S&P 500 nel periodo 1993 – 2013 avrebbe portato a un rendimento medio annuo del 5,4% al posto del 9,2% se si fosse restati investiti.

[Se si vogliono attenuare un po’ le oscillazioni del portafoglio] al limite è meglio mediare, entrando un po’ alla volta nei mercati piuttosto che cercare di entrare e uscire costantemente.

15) Chi è il tuo consulente?

Ci sono diversi modi e fonti disponibili per capire se la persona o le persone che gestiscono il tuo portafoglio sono qualificate, hanno esperienza rilevante e operano con un’etica professionale adeguata e degna della tua fiducia [es. iscrizione all’albo, curriculum vitae, qualifiche certificate ed esperienza professionale].

Perché non informarsi in merito? L’ultima cosa che vogliamo è incappare in uno schema di Ponzi, stile Madoff [o Veneto Banca].

16) Ingaggiare il consulente sbagliato

Un vero consulente dovrebbe essere in grado di accompagnarti passo-passo per il raggiungimento dei tuoi obiettivi di investimento. Idealmente dovrebbe essere in grado di risolvere i tuoi problemi oltre ad avere una filosofia di investimento ma anche di vita in generale simile alla tua. Non c’è fretta quando si deve scegliere la persona giusta…

17) Soppravvento delle emozioni

Pianificare un investimento significa toccare dei tasti emotivi non sempre facili da affrontare del tipo: cosa vuoi che succeda nel caso venissi a mancare? Vorresti coinvolgere anche il tuo partner nella scelta degli investimenti?

Non bloccarti davanti a domande di questo tipo, anche quando possono sembrare immense. Una buona consulenza dovrebbe aiutarti nel trovare le soluzioni più adeguate, qualsiasi siano le risposte alle domande.

18) Dimenticarsi dell’inflazione

Spesso si ragiona in termini di rendimenti nominali e non reali. Anche se in questo ultimo decennio l’inflazione è scesa parecchio ed è prossima allo zero, è sempre bene ricordare che il costo in euro di un caffè oggi sarà probabilmente inferiore al costo in euro di un caffè domani.

19) Inerzia e pigrizia

La gestione degli investimenti non è una materia molto complessa ma richiede uno sforzo sia iniziale, per dar corso all’investimenti, sia in corso d’opera, continuando a contribuire per raggiungere la meta che ci si è preposta. Periodi di letargia o di scoraggiamento durante fasi negative di mercato possono vanificare progetti, con l’impossibilità di recuperare il tempo perso.

20) Inabilità di controllare quello che invece è controllabile

È vero che non si può predire il futuro ma è altrettanto vero che si possono intraprendere azioni per cercare di controllarlo. Aderire ad un piano di investimento in modo costante e coerente porterà probabilmente migliori risultati rispetto ad una strategia erratica e non continuativa.


[Nota: Una parte dei contenuti in questo articolo erano già stati pubblicati in un articolo precedente “The 12 most common mistakes investors make (CFA Institute, 2008)”]